Labbra | Poesia | Anonimo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Labbra

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Chiudo gli occhi e ascolto il tuo respiro,
umido attracco di salpate attese
fra setosi e cromatici belletti.
Labbra!
Nido dischiuso che libera fragranze
a ogni palpito,
e che s’apre alla speranza
o si richiude… per ingannarla.
Orlato contorno rosa
sul cratere d’epicentrica grazia
ove converge, scuotendomi, il sisma
d’un brivido in fiamme.
Morbidi stipiti di fragrante
soglia al varco procace
del tuo tenero portale
ove mi perdo nel gioco
caldo e sapiente d’un bacio.
Limite consensualmente valicabile,
e confine tra tenerezza e affetto,
ove il desiderio sposa la passione.
Labbra!
Fiore che s’apre assetato alla poesia
della sorgente che placa la sua sete.
Morbidi argini d’impetuoso torrente.
Baluardo estremo dipinto sulla soglia
di un munifico oltre.
Abbraccio d’accogliente abisso
ove suadenti  valve custodiscono,
del sorriso, l’eburneo splendore.
Sipario scarlatto che scivola
su denti allineati come soldati
candidamente schiacciati
da un ordinato abbraccio.
Labbra!
Rovente varco sulle fiamme ardenti
dell’anima.
Rosso simulacro d’aperta sensualità;
grembo che si schiude generoso,
qual calice ricolmo di lucido piacere,
al molle e folle  incalzante vortice.
Oblò d’un mare ove affoga il senso
d’ogni mia intima fibra.
Giungla ove danza col vento amico,
il pazzo ciclone d’infinito gorgo.
Frontiere più misteriose del pensiero,
abbraccio più generoso
 del sesso impastato di peccato,
intriso di voluttuose,
spregiudicate provocazioni
della carne che s’incarna
in una calda goccia di desiderio.
Magico strumento di potere e di possesso
ove niente è più intimo, coinvolgente,
e profondo del momento in cui il bacio
raggia il viso di dorata avvenenza.
Labbra!
Orli schiacciati dal dito per zittirmi
richiusi nel bacio che scioglie il silenzio,
fra perle incastonate nel diadema della bocca,
teatro della misteriosa alchimia
da cui esala la tua straziante malia.
 
Oh Venere, dea di bellezza e amore,
rubale il suo attimo di gioia
e portami il germoglio
appena nato nel suo sorriso.


 


 
 

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