Scritto da © Maria34 - Sab, 10/12/2011 - 18:19
Scrivere è come riordinare il tempo. Tiri fuori tutto il ciarpame accumulato negli anni. Scrivere è un'esigenza come il sonno e il cibo. E' un desiderio che ti morde dentro; soddisfatto scompare, per poi manifestarsi nuovamente improvviso, come uno soffio di vento.
Avrei voluto parlarti di fiumi tortuosi in continenti lontani, di drappi e sete rare, ma l'odore intenso della colla fresca mi ha riportato al ricordo della bottega. Allora, mi sei venuto in mente tu.
Ti ho visto mentre arrancavi sulla pagina scritta, tra il tavolo nutrito di appunti, e zavorrato dal peso della parola, il massiccio Dizionario.
Cercavi, inutilmente, dato il disordine, la famosa lista. Da qualche parte doveva pur essersi cacciata. Nonostante le invenzioni letterarie più ardite, nulla sinora di scritto aveva assunto vita propria!
Hai guardato ovunque, anche sotto il cestino, sollevandolo con impazienza, mentre il tempo, feroce e tiranno, sgranava lento i suoi attimi.
La tua era una lotta impari: o la lista, oppure la serata vana, a bocca asciutta, osservando le scie delle auto sull'asfalto bagnato di questa città ormai rassegnata all'oblio quantico, alla materia ulcerosa, al vuoto dell'anima.
E così, tra un 'verba volant', copulato al telefono con l'ennesimo scocciatore, e uno 'scripta manent' tracciato distrattamente sulle pagine della rubrica telefonica (frutto della tua penuria di carta fresca, ormai cronica), quella maledetta lista non è saltata fuori.
E ora che cosa avresti raccontato?
Che ragioni ben più urgenti (questioni di stato) avevano completamente catturato il tuo essere?
Che avevi salvato una vita umana, anzi due?
Che fuori pioveva, puoi giurarci, oh, se pioveva!
Che la letteratura non è arte, e che l'arte non è letteratura?
Mah, fai un pò tu...
Io so per certo che sei uscito sbattendo la porta. E che ti sei infilato nell'auto con un umore grigio come il cielo che gocciolava lacrime sopra la tua testa. Che hai telefonato un paio di volte, e sei partito sgommando (non lo fai mai).
Vada per letteratura, ma la lista... la lista della spesa, perbacco, è anch'essa importante!
Rinaldo, 2002
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