Quanto ad Ida, non si lamenta: le suore le insegnano il ricamo che è la sua passione... Ma c'è un altro motivo: il conte di Bernais, sovraintendente ai beni culturali, le fa la corte, attratto di suoi riccioli chiari, dai riflessi dorati. Egli non è gentile nei miei riguardi, perché pensa che io mi assuma il ruolo di chi vuol controllare, la propria sorellina. Anche Ida, a volte, pensa la stessa cosa, ch'io non voglia far nascere, il suo amore. Che cosa devo fare? Se l'accompagno in biblioteca, mi dice di temere la suscettibilità di Casimiro... Quando, invece, le dico risoluta: se non la smette di farti le fusa, io me ne vado, perché le sue son smancerie, mi dice: che ti ho fatto, sorellina... Resta e non far caso a quel che dico, quando sono nervosa.”
*Brano tratto dall'opera, in corso di ristampa: "Le Memorie di un professore", di Giuseppina Iannello.*
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