Quindi, cinque chili in meno, e non ci sarebbe stato più posto per Giancarlo, quel bel giovanotto che abitava nel suo palazzo e non le lesinava mai complimenti un po' osé, che le facevano salire brividi su per gli abbondanti polpacci . Altri cinque, e avrebbe dovuto dire addio a Giovanni, il signore distinto che incontrava alla fermata dell'autobus e la trattava come una gran dama, solleticando la sua vanità. E poi Amir, il ragazzo del Bangladesh che la chiamava sorella e la baciava sulle guance; Evelina, che ogni volta che la vedeva si illuminava tutta e non perdeva occasione per fare due chiacchiere. E così via, così via...
Così, quando il dottore le ingiunse di perdere peso, e tanto, Emma pensò solo: «Almeno, lasciatemi Alfio.» Alfio, che la faceva ridere sempre e che ogni giorno aveva per lei un piccolo regalo di gioia. Pensò solo questo, mentre il medico recitava la litania delle cose vietate, di quelle da fare e quelle da evitare.
Un anno dopo, Emma è quasi dimezzata. Mezz'Emmazza, la chiama Alfio. Sono andati a vivere insieme otto mesi fa, e lui l'ha aiutata per tutta la durata della severissima dieta, trasformando ogni rinuncia in una risata. Giancarlo, Giovanni, Amir, Evelina e gli altri sono tutti invitati al matrimonio che celebreranno fra due mesi.
Non è stato facile per Emma scoprire che l'amore non pesa, ma da quando l'ha fatto, non rinuncia più a niente. A parte ai dolci, alla pasta, ai grassi e così via, ovvio....
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