Scritto da © Franco Pucci - Dom, 15/05/2011 - 10:47
“onze, donze, trenze,
quale, qualinze, mele, melinze,
riffe, raffe, cece”…
un pallottoliere bambino
due lacrime sul cuscino,
mia madre col suo sorriso
che mi asciugava il viso
disteso, gli occhi chiusi
ai lampi di dolore già adusi
il cuore stretto dentro un laccio
contavo lacrime di ghiaccio
ora i giorni non son più incerti
guardo a ieri ad occhi aperti
e sorrido dei miei pensieri
era giusta la conta dei desideri
“onze, donze, trenze…”
ma la canta torna come un disco
e di contare più non finisco
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