Scritto da © Anonimo - Mer, 11/11/2009 - 11:31
Dio, se tu fossi mio figlio?
Se ti avessi generato incauto
in una vetta d’impotenza?
Se fossi un serto di ipotesi
su cui fondarmi?
Quale sarebbe l’acqua in cui nasco
e quale il tronco da cui scendo?
Devo chiamare madre l’onda
e padre un ramo?
O è solo l’acqua di mia madre
e la terra di mio padre
che mi fecero frutto e seme?
Ai tuoi mille nomi
ho dato altrettante statue
e trovo sempre un Dio
che i miei occhi non vedono.
Ho poi reso certe distanze e stelle
come lenticchie al pasto
ma più che cibo per i cubiti di fame
è grammatica per le mie domande!
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