Scritto da © Franco Pucci - Mar, 08/02/2011 - 08:41
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E’ un lungo trascinare l’anima pei campi,
aridi solchi dove il grano germoglia annoiato
ai piedi del colle che lo assiste accigliato
c’è quel sentiero che allarga l’orizzonte.
Sali a cogliere l’azzurro, abbandoni il solco,
oltre il limitare del tuo sguardo, tra i castagni,
il sole sta morendo, ma tu non te ne accorgi.
Al dolore del richiamo risponde l’ignavia
e la ragione non ti interpella, il cuore non mente
è quasi inutile la fuga verso l’approdo sicuro.
Il verdeacqua attende, silenziosa compagna
ha pronte nasse e reti acconce alla bisogna
mentre la laguna dà sapore ad ogni mutamento
e bianchi fiori di loto fagocitano il sale dei ricordi.
Là, oltre il limite del colle, dove lo sguardo insiste,
là dove il giallo grano muta colore fondendo l’azzurro
e la ruggine delle foglie scolora, mentre la tua insicurezza
si inabissa nel fuoco liquido del rosso orizzonte, là,
oltre il limite del colle, protagonista di una nuova recita,
metterai in scena un'inverosimile farsa della vita,
e il sipario calerà sull’ipocrisia della tua maschera
[getto le reti, mentre l’oro del grano ammalia i gabbiani]
(foto by Fabio Pucci)
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