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Italia Bella Ciao


Ognuno passa prende pesta oltraggia  
perdemmo noi la vista oppure il gusto  
per l'opulenza abbiamo preso in uggia  
vivere semplice, come fa il giusto. 
Più nastri e ninnoli appesi alle orecchie 
di quanti ne reggeva uno robusto 
tutto s'arraffa, anche cose soverchie  
si getta poi la tazza e l'orinale 
son cose appena nate e son già vecchie 
e mai saranno più l'originale. 
Neanche la pietà sta più sulla porta  
nel posto avito ch'è  la cattedrale 
turba imbarazza chi entra e non conforta   
chi sempre da alla chiesa obolo certo   
ha poca voce chi a pensare esorta.
Si paventa un futuro ch'è un deserto 
ma niuno salva l'acero o la quercia         
se sul giardino suo ne sporge un serto     
e se c'è un'essenza aliena, lui falcia.      
Crolla l'argine cade il monte a valle      
la pioggia infiltra muri antichi, squarcia  
segni d'un mondo cui facciamo falle 
che non è nostro e l'abbiamo in prestito.
Nobile madre di genti vassalle.

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