Scritto da © Piero Lo Iacono - Dom, 15/05/2011 - 09:39
“Qual è l’uomo perverso?L’uomo che ammira l’innocenza.” (O.Wilde)
Da bambino vedevo la lucertola
e diventavo lucertola…
Non v’era luogo dov’io non fossi.
Fissando lune e stelle io vi abitai.
Da bambino mi usciva il sangue dal naso.
A volte sulla copertina di quel libro
foderato con la carta da pasticceria.
E venivo assalito dalla fragranza
delle fragole nella ciotola del latte.
Ma chi ti ha detto che eri nudo, Adamo?
Una festuca di paglia luccica al sole
prima di abbruciarsi.
Involontaria adultescenza!
Colpevole d’innocenza.
Ma nulla -vi diranno- possedete
da non sopportarne la perdita.
A tre anni mio padre partì via
per una decina d’anni.
E il mio bambino si chiuse in casa
risoluto a non voler più crescere.
Gli piaceva crearsi mostri
da cui farsi terrorizzare
sudato sotto le coperte.
I mostri -poi imparai- dal buio non saltano soltanto.
Ma vivere càpita prima di capire.
È questa monca ignoranza l’innocenza!
Questa incoscienza dei peccati
di cui si cancella il ricordo.
O la segreta pedofilia dell’anima
in cerca d’età! A caccia d’infanzia!
E la favola del bambino si rinnova in me
come il fegato di Prometeo
di puerizie e di piccinerie.
Innocenti si diventa.
5-1997
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