Inferno d'estate

Che tu sia maledetta estate per l’aria che ingurgiti e fossilizzi tra le tue fauci roventi; che tu sia maledetta estate per la vacuità feriale e dilettantesca con cui imbevi di mediocrità le onde già pericolanti della vita; che tu sia maledetta per le tue passioni sbrigative pasciute sotto al sole come carne grigliata e lasciata marcire; che tu sia maledetta per la pausa che immetti nei maledetti circuiti dell’essere, illudendoci che in loro, come in te, non vi sia maledizione ma solo vacanze dall’esistere; e che ti si maledica per le piante e gli uccelli e tutte le creature messe da te a repentaglio soltanto per il tuo vezzo crudele di annerire il mondo sotto le vampe del tuo capriccio incendiario e senza senso- che niente ha senso sotto il sole, ma non ti basta neanche questo, che te vuoi che in più bruci. Solo allora sarai appagata, estate, quando, oltre l’eclisse del contenuto, avrai visto bruciare e dissolversi anche la forma…