Scritto da © InaRimato - Mar, 11/12/2012 - 16:32
Dei colori niente più rimane
di grigio pigmento il tutto appare
così che il mattino di raggi sì splendente
colora come notte di stelle tutte spente.
L'iride è lontano, in cima alla salita
non osa dimorare in quest'anima smarrita
mentre discendo ancora e ancor più nel profondo
la luce s'allontana e m'abbraccia il nero fondo.
Niente è più lo stesso niente è più vissuto
quel pozzo è di sol pianto quel pozzo è di sol lamento.
Immagini distorte arrivano all'occhio pigro
e voci di conforto che son solo di fastidio
affanno cado e rido, nel pianto ancor mi alzo
m'afferrano le mani che più non riconosco.
Perché mi torturate perché non mi lasciate
voglio dormir quel sonno ma voi mi trascinate
nei ricordi dei colori nelle lacrime arcobaleno
non voglio il dolce miele ma assaporar il veleno
per aumentar la dose di stranito sentimento
da scender ancor più in fondo
all'animo contorto.
Lasciate che il mio fato si prenda sol le ossa
lo spirito in pazzia sta già in altra fossa.
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