Queste nostre città devastate dalla solitudine
insinuata tra la folla distratta e indifferente
ai richiami di cuori immemori di storia
consuma la fretta i nostri passi che si perdono
tra le vie ormai senza più nome assenti itinerari
la notte la notte fontane tristi piangono
al buio nascoste nascoste imbarazzate
le loro lacrime d’acqua gocce di pianto
cani randagi timorosi si dissetano
tra lo straziante estro di gatte in amore
che piangono una bramosia di vivere
uomini uomini sospesi pochi sfiorano il cielo
tra terra e aria e mare il mare come quello lontano
quando appariva al di là d’una nave sconsolata
che lasciava il porto per altri porti lontani lontani
sullo sfondo dell’ultima parte del mare
un rosso tramonto colorato col sangue dei poeti.
Antonio Ragone (Da "I Passi sul sentiero sconosciuto" Liberidiscrivere 2009)
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