Scritto da © Alessandro Moschini - Lun, 07/03/2011 - 15:50
E ti ammiro di Luna
e il suo raggio
a spaccare la notte
e a interrompere il buio
affacciato al tuo crine.
Luce a ricamare
gli orli dell'ombra
ad insinuarsi monella
tra la divisione geometrica
delle tue natiche nude.
Tu che sei Alchermes
venuta ad intridere
il pandispagna dei miei occhi
e maliziosa sorridi e ricambi
il mio golosastro pensiero.
Ridono il mio cuore e il mio ventre
nell'ammirare voluttà e peccato
che sgorgano a cascata dalle tue ciglia
a inondare i miei istinti
scatenati dai tuoi facili profumi.
E adesso amami
nel possesso sfrenato che grida.
Accoglimi e tienimi dentro di te
prima, durante e dopo l'uragano
invasore, inondante e grondante
dalle tue nude sponde.
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