Scritto da © Marcello Caloro - Gio, 08/09/2011 - 07:47
Un vago ricordo permane
diluito nei grigi colori
di un Inverno infinito.
Piume d’ara variopinte
i pochi giorni vissuti
nel tepore dell’astro.
Nell’eclissi i pensieri
ruotano satelliti
ad opporsi ai raggi cocenti.
Cristalli di ghiaccio
confondono l’orizzonte
dove nube cela Eos.
Tomba di neve odorosa
scavata tra i glicini
è il giaciglio del Dio.
Immortale sceglierò d’essere
tra dense pareti d’acqua
in attesa del disgelo.
Gelati rivoli cristallini
laveranno la cenere dal capo
cinto di rosse drupe.
Poserò la mano sopra un seno
a lasciare che sorga il sole
sull’altare disadorno.
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