Scritto da © Pinotota - Mar, 01/11/2011 - 11:46
La penombra
ha infranto le mie riflessioni
nel paralizzante sguardo del crepuscolo.
Ventata irrequieta di scirocco
devasta il varco sconfinato delle case,
ma s'indovina il mare oltre la pietra.
Odo le voci di marinanti isolati
alla ricerca di taverne a buon mercato
ove placare lo stomaco con gamberi e sardine.
Non c'è strumento che misuri
il mio diluire del senso
intricato da sempre
dentro l'ampolla dell'inquietudine.
E questo estenuante declino del sole
dove s'attarda spietatamente il vento
investe l'implacabile logoro percorso
tra i frammenti di una silente nostalgia.
La penombra
ha infranto le mie riflessioni
nel paralizzante sguardo del crepuscolo.
Ventata irrequieta di scirocco
devasta il varco sconfinato delle case,
ma s'indovina il mare oltre la pietra.
Odo le voci di marinanti isolati
alla ricerca di taverne a buon mercato
ove placare lo stomaco con gamberi e sardine.
Non c'è strumento che misuri
il mio diluire del senso
intricato da sempre
dentro l'ampolla dell'inquietudine.
E questo estenuante declino del sole
dove s'attarda spietatamente il vento
investe l'implacabile logoro percorso
tra i frammenti di una silente nostalgia.
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