“Ho bisogno di aiuto, Dott. Donalson. Non provo alcun piacere qualora sono assieme ad un uomo, anzi, sento solo avversione verso tutti gli uomini.” Dissi al mio Dottore Psichiatra alla mia prima visita.
“Manuelle, ti posso aiutare, ma innanzi tutto bisogna che tu mi parli di te stessa cosicche` possa capire quali sono le ragioni di questa avversione.”
Dopo alcune sessioni preliminari e poiche` era pure un Hypnoterapista mi fece cadere in trance ed in quel modo pote` analizzare il mio pensiero mentre incosciamente gli rivelai quanto era racchiuso nella profondita` di me stessa. Poi mi associo` ad un differente gruppo di pazienti, che sempre sotto la sua supervisione, il dottore ci chiedeva di narrare apertamente agli altri presenti quali fossero i problemi che ci affligevano.
Dott. Donalson disse che in quel modo il nostro ego sarebbe stimolato a far creare in noi la necessaria confidenza verso il mondo esterno, quelli con cui siamo a contatto per lavoro, studi etc. Tutti coloro che ci sono vicino.
Fu durante una di queste riunioni che conobbi Mark. Con lui vi fu un institivo affiatamento, e fu` sin dall’inizio, dopo che le sessioni col Dott. Donalson erano finite, incominciammo ad andare assieme in un bar vicino alla clinica, dove si beveva un buona tazza di caffe` e ci si scambiava apertamente alcune idee. Fu durante quei pomeriggi che ebbe inizio la nostra amicizia, e allo stesso modo aiuto` entrambi a dimenticare i problemi del nostro passato liberandoci da quei demoni che erano dentro noi.
Con l’aumentare della nostra amicizia, Frank divenne il mio migliore amico. Era il primo uomo nella mia vita con cui assieme avevo l’ardire di fare una conversazione. Confidavamo l’un l’altro unicamente cose amichevoli e mai durante quel periodo iniziale fummo tentati di parlare di cose sessuali. Ripensandoci ora, non so` veramente il perche` mai ne parlammo, ma penso che la maggior ragione fu dovuta alla sua timidezza, che senzaltro si aggiungeva pure alla mancanza di desiderio sessuale.
Per me invece le cose lavoravano in un modo alquanto diverso e trovai che l’essere assieme a lui aveva la buona ragione di vittoria poiche` sentivo di aver raggiunto finalmente lo scopo prefissomi di aver finalmente un compagno fedele che appartenesse al sesso maschile. Inoltre vi era pure il conforto di sentirlo ripetermi che lui poteva comprendere i miei affanni e desiderava esaudire i miei desideri.
Mesi passarono da allora e la nostra amicizia divenne sempre piu` solida e l’essere assieme divenne ancor piu` necessario dopo una particolare sera che ancora ricordo molto bene.
Come di consueto eravamo seduti al tavolo del bar, con la nostra buona tazza di caffe` di fronte a noi, quando ad un tratto Frank mi disse, “Ho ricevuto due biglietti per una buona rappresentazione teatrale. Avresti piacere di venire assieme a me a quello spettacolo?”
La sua voce, nel pormi quell’invito, era molto gentile e lessi pure nei suoi occhi la speranza che io accettassi.
“Grazie Mark. Ho giusto letto oggi la critica di quel dramma di Miller e penso che valga la pena di vederlo. Ti ringrazio per aver pensato di invitarmi.”
All’uscita dal teatro alla fine di quel dramma, Frank mi invito` a cena in un ristorante intimo che si trovava nelle vicinanze del teatro. Fu in quel luogo che ci indulgemmo a celebrare la nostra buona amicizia sorseggiando un’ottima bottiglia di Shiraz.
Dopo cena mi offerse di accompagnarmi a casa e cosi` passeggiammo lentamente, mano-nella-mano, attraverso quei giardini pubblici comunali che si trovavano lungo il nostro cammino. Fu tutto l’insieme di cose che erano avvenute durante quelle ore assieme che mi fece sentire totalmente trasformata e nacque in me il desiderio di protrarre la nostra compagnia al piu` lungo possibile, sicche`,quando giungemmo di fronte al mio appartamento gli chiesi, “Che ne pensi di una buona tazza di caffe`, Mark? Ho un nuovo CD di Mozart, la quarta sinfonia, penso ti fara` piacere di ascoltare quella musica assieme a me.”
Era un sabato notte e si aveva in fronte a noi una domenica priva di impegni, sicche` decidemmo di stare assieme durante quelle lunghe ore notturne.
Quello fu l’inizio di qualcosa molto piu` intimo di quanto lo fosse stato prima nella nostra usuale amicizia, ma mai vi fu un aperto corteggiamento da parte di Mark. Ripeto, mai, durante quelle ore trascorse assieme, pronuncio` una parola di amore e di passione per me. Forse mi aspettavo una declamazione d’amore nel modo usuale che si sente sullo schermo di un teatro allorquando si vede un buon film. Lui non disse una sola parola. Non so nemmeno se ascoltasse quelle note di Mozart che echeggiavano attorno a noi. Frank sembrava che avesse perso l’uso della parola. Ci tenevamo unicamente per mano, e lo fu per un tempo alquanto lungo. Ammetto che lo scambio di calore che veniva trasmesso da l’uno all’altro mi procurava un tremore piacevole. Ma analizzizando tutto questo oggi, con piu` freddezza, dopo che sono passati alcuni anni da allora sono capace di comprendere molto piu` di cosa sia l’amore. Posso paragonare quei nostri primi momenti assieme, come l’essere immersi in acqua tiepida, la quale certamente e` incapace ad accendere il fuoco necessario per far scaturire la passione che deve esistere tra due persone che si amano. Quello forse fu uno lo sbaglio iniziale, poiche` mancavamo del primordiale concetto di che cosa fosse veramente l’amore e cademmo nelle sbaglio di credere che quel tiepido scambio di calore umano tra noi fosse il massimo di quanto l’amore tra due persone puo` creare. Mai nei giorni futuri, dopo quella prima nottata assieme, i nostri contatti amorosi divennero piu` ardenti, ma per noi quello fu tanto quanto basto` per condurci all’altare dove ci unimmo in matrimonio.
Rimasi incinta immediatamente, sicche` dopo la nascita di mia figlia Annie lei divenne il fulcro della nostra unione. Per me l’essere madre era il raggiungimento del completamento della mia vita, e cosi` ora potevo riversare a lei tutto il mio amore. Trovai che l’essere madre fu inspirazionale per me e ripristino` la mia fiducia nel mondo che mi attorniava.
Ma cosa mai era per Mark? Bene, la nostra vita assieme continuo` sul sentiero di amicizia nel quale aveva iniziato anni prima. Io ero conscia dei doveri che avevo verso di lui come moglie. Ancor meglio vorrei dire che che quei momenti in cui soddisfacevo l’instinto sessuale di Mark, li sentivo come fosse il mio obbligo coniugale. Ma mai e poi mai, in quei lunghi anni che vissi assieme a Mark ricevetti dal nostro connubio la completa senszione di piacere fisico che usualmente si giunge con l’atto sessuale. Mark da parte sua non fece mai commenti sul piacere o soddisfazione che riceveva dall nostra unione e allo stesso tempo mai fece alcun tentativo di innovare il nostro lovemaking per renderlo migliore.
Attraverso la lettura di riviste specializzate, ero venuta ad apprandere l’esistenza di differenti posizioni nell’atto sessuale che sono capaci ad accrescerne il piacere fisico. Da canto mio mi sentivo pronta ad iniziare questi differenti tipi di rapporti. Ne parlai con lui ma trovai che tutto cio` era al di la`delle sue capacita` e volere, sicche` mi posi la domanda del perche` mai Mark non desiderasse di migliorare le nostre sessioni sessuali. Mark sembrava opposto nell’esperimentare le nuove vie indicate dalla rivista, le quali penso con ragione, avrebbero potuto migliorare la nostra relazione coniugale.
Ultimamente, trovo che Mark e` completamente disinteressato di me come donna e moglie e cio` e` avvilente. Sono certa che oggi la nostra unione si sostiene unicamente per l’esistenza di Annie la quale tiene unita la nostra famiglia.
Negli ultimi mesi vi sono state diverse chiamate telefoniche, ma qualora io rispondevo, la chiamata veniva disconessa. Ma ben differentemente procedeva se Mark rispondeva al telefono, erano strane coincidenze che mi fecero pensare sul perche`.
Tutte queste cose hanno raggelato i nostri rapporti ed ora durante le ultime settimane, la nostra unica conversazione mattutina si e` ridotta a messaggi scheletrici, che e` improntata su queste brevi linee di discorso:
“Ritornero` a casa tardi, devo incontrarmi con George. Ho affari importanti da discutere.”
Oppure, “Vado per affari a Melbourne. Ritornero` il prossimo lunedi`.”
O ancora, “E` successo qulcosa. Ho molto lavoro da finire. Non so a che ora rientrero`.”
E continuavano molte simili scuse da parte sua che mi fecero ricredere della loro veracita` e chiesi a me stessa se tutte queste non erano null’altro che scuse da parte di Mark? Mi posi quindi la domanda che piu` mi tormentava. Era mai possibile che esistesse un’altra donna nella sua vita?
Tutti questi pensieri che mi tormentavano in continuazione mi fecero ancor piu` dubitare della sua sincerita` ed arrivai alla conclusione che Mark, alla fine, era simile a tutti gli altri uomini. Sentii che sin dal primo giorno che ci siamo uniti prese vantaggio della mia credulita`. Sentivo ora che era pronto a gettarmi via nello stesso modo che si usa con una bambola qualora e` stata rotta. Cosi` incominciai ad odiarlo con forza, e quell’odio proveniva dal profondo di me stessa.
Capii che Mark dopo tutto non era per nulla migliore di tutti gli altri uomini. Capii che diceva menzogne, e che non dimostrava quel rispetto dovutomi come moglie e mi fece dubitare, allo stesso tempo, che amasse nostra figlia. Col passar dei giorni divenne evidente per me, che lui, il mio bel marito, stava preparando una buona scusa per andarsene da noi allorche` fosse giunto il tempo opportuno.
Ritornava spesso nel mio pensiero quella notte quando lo trovai nella stanza di Annie. Ricordavo che ero giunta improvvisamnete e lui mi presentava le spalle. Io ero furiosa ed avevo i pugni ben stretti e pronta a colpire...In me e` ancora quel dubbio enorme...Mark disse mai la verita` quella notte? Era veramente la` nella camera di Annie con l’intento di confortarla da un sogno d’incubo?
Oggi ne dubito. Penso che forse e` possibile che in lui esistesse quella stessa insana passione della quale mio padre era impossesato?
Oggi penso piu` che mai che solo il mio innaspettato ritorno a casa in quella notte salvo` l’innocenza di mia figlia.
Percio` mi sentivo altamente esasperata per tutte queste ragioni. Realizzai che fosse giunto il momento di confrontarlo e di arrivare ad una conclusione con lui.
Cosi` quella sera aspettai il ritorno di Mark, non importava per quanto a lungo, ma finalmente era giunto il tempo di discutere tutte queste ipotesi. Quella sera ritorno` ancora piu` tardi dell’usuale ma io pazientemente l’attendevo, ero la`, seduta nella stanza che era completamente buia. Vidi la sua silhouttte entrare in punta di piedi, e questo affermo` ancor piu` il mio sospetto della sua colpa.
Lo sorpresi accendendo la lampada e chiedendogli, “Perche` mai stai pretendendo con me? Non sarebbe meglio discutere il tutto sinceramente?”
“Di cosa dovrei sentirmi colpevole, Manuelle? Lo so che e` tardi , ma avevo un sacco di lavoro da sbrigare, questa la ragione pr cui fui costretto a rimanere in ufficio piu` a lungo.”
“E perche` mai allora sei entrato come un ladro?”
“Semplicemente perche` non volevo disturbare te o Annie. So` quanto le tue giornate di lavoro sono dure.”
“Mark perche` mai continui a dirmi menzogne? Lo sai che non sei piu` l’uomo che conoscevo ed ho sposato?”
“Dimmi perche` mai non lo dovrei essere? Ma poi... Non sei tu forse pure cambiata?”
“Sono sicura che hai una amante. Quanto piu` bella e` lei di me?”
“Ho unicamente amici.”
“Allora e` vero, Mark? Vedo che non lo stai negando.”
“Sto` cercando me stesso, poiche` non sono ancora giunto a conoscere completamente me stesso. E` forse questo un peccato?”
“Si, lo e`? Ti stai dimenticando che io sono colei che e` tua moglie? Ed hai pure dimenticato il futuro di Annie? Hai mai tu pensato a tutto questo? Non lo sai quanto tua figlia ti voglia bene?”
“Non me ne sono dimenticato. Ma onestamente perche` mai tu, Manuelle, stai gettandomi fango addosso? So esattamente cosa la tua mente rimurgina. So` che tu pensi che possa essere come tuo padre. No, Manuelle. Nulla e` avvenuto. Sono responsabile delle mie azioni. Lo sono sempre stato. Se vi e` colpa e` tutta tua. Sei tu l’incapace a vedere te stessa.Ti consiglio di ritornare dal Dottor Donalson per aiuto.”
“Ti odio, Mark. Non sei per niente meglio di ogni altro uomo. Sento compassione per me stessa nell’averti sposato.”
‘E` veramente vero quanto dici?
“Si, Mark. Lo e`. Questa e` la nostra fine. Separiamoci ora, almeno per un po` di tempo.”
“E questa la tua decisione finale? Vuoi veramente che me ne vada?”
“Si,Mark.”
“Ok. Faccio prima una telefonata. Me ne andro` fuori della tua vita presto nel mattino.”
Quello fu come finì con Mark e non mi rammarico di tale decisione. Molto probabilmente tutto era stato scritto sul libro del destino e noi non possiamo mutare il fato. Poi, dopo tutto, non mi sento sola e so di non aver bisogno di un uomo per sopravivere. Quelli hanno sempre creato null’altro che problemi nella mia vita.
Mia figlia e` colei per cui vivo ora. Devoto a lei tutto il mio amore.
Inoltre ho pure Lucy. Lei e` ancora la mia migliore amica. Ieri l’ho incontrata ed ho saputo che si e` appena separata dal marito. L’ho trovata distrutta. Abbiamo discusso di come possiamo creare un futuro assieme e di sopportarci l’un l’altra. Fu lei che me lo chiese ed io con orgoglio ho accettato la sua offerta. Stiamo cercando un nuovo appartamento dove noi tre possiamo vivere unite come una famiglia, in amore ed armonia.
FINE
- Blog di Carlo Gabbi
- Login o registrati per inviare commenti
- 1234 letture