Scritto da © Franca Figliolini - Mer, 27/10/2010 - 21:22
Emma entrò nel suo solito vagone del treno pendolari e strabuzzò gli occhi. Era pieno di vampiri, zombie, streghe, mummie e quant’ altro che facevano un chiasso - è il caso di dirlo - infernale. Per fortuna in mezzo a quel caos individuò un volto conosciuto, un signore che viaggiava spesso su quella stessa tratta. Anche lui la vide e le fece cenno di sedere nel posto accanto al suo, da dove aveva scacciato un piccolo troll.
- Eh signora, che vuole, è Halloweeen: stanno tutti andando in città per la parata… Stia qui, vedrà che non le daranno fastidio.
Già, Halloween, non ci aveva proprio pensato. Era una ricorrenza che per lei non esisteva. A dire il vero qui in Italia si festeggiava da poco, era solo un’altra delle mode importate dall’America.
Halloween, roba da matti! Al massimo, qui da noi, il primo novembre si aspettavano le animucce dei morti, mangiando i dolci preparati per l’occasione. Altro che zucche intagliate, vampiri, zombie e tutte quelle diavolerie!
Il treno intanto filava che era un piacere, dondolandola dolcemente: un fatto inusitato, visto che in genere su quella tradotta si viaggiava scomodissimi. Era bello lasciarsi andare a quel moto che la cullava e Emma si appisolò.
Fece un sogno a tema: sognò di quando sua madre e sua nonna la portavano al cimitero a visitare le tombe, e riprovò la stessa sensazione di sgomento che aveva sentito allora accorgendosi che fra i defunti c’erano anche mamme, e persino bambini…
- Si svegli, si svegli, è arrivata alla sua stazione!
L’uomo la scuoteva e lei si accorse con grande imbarazzo di essergli scivolata in grembo. Evidentemente un qualche scossone del treno… Mamma mia! Come aveva dormito profondamente! Aveva ragione quel signore a dire che vicino a lui non l’avrebbero disturbata. Alzò lo sguardo e si accorse che la carrozza era vuota.
- Ma dove sono tutti quegli scalmanati?, chiese drizzandosi di scatto, mentre una lieve inquietudine si impadroniva di lei.
- Semplice, Emma. Li ho mandati via.
- Li ha mandati via?? E perché? E come ha fatto a convincerli?, ebbe il tempo di domandare prima di accorgersi con terrore che l’uomo l’aveva chiamata per nome
- Cara, semplicemente ho detto loro di andarsene.
- E loro hanno obbedito?
- Emma, ma che domande! Tutte le creature obbediscono al Principe delle tenebre!
E subito prima di perdere i sensi, Emma ebbe modo di veder baluginare ai raggi della luna i canini insolitamente lunghi dell’uomo e di sentir annunciare la prossima stazione: Sighisoara, Valacchia.
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