Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 13/10/2014 - 11:06
Iginia sa che Umberto, volentieri, fa le barchette: gli basta avere un foglio di carta bianca oppure una stagnola ma ella ignora che la Padovana ha un fratello col cuore di poeta. Iginia ricorderà: papà, quel giorno, mi prese per mano: mi disse: “Vieni, facciamo due passi...” Strada facendo, ci ritrovammo, invece, molto vicino al noto fabbricato di case polari. Papà mi disse: “Facciamo una sorpresa, che ne dici... alla signora padovana.” Ci trovammo, così, a far le scale: io mi dicevo sempre: sono tante... fortuna che c'è sempre un buon profumo che t'aiuta a salire... perché l'anonimato mi fa paura. Ed era bello sentire la vita tra una sorsata e l'altra di fagioli e tra un boccone e l'altro di patate col pomodoro. Olga ci accolse, sempre a braccia aperte: chiamava suo fratello e gli diceva: “Berto, Berto c'è una sorpresa...” Berto veniva e ci accoglieva sempre... col suo sorriso e la sua parlata toscaneggiante, a causa di un polmone reso inattivo per evitare il peggio. Si conversava, ma era sempre Olga a parlare di più... Umberto, da perfetto gentleman, rispondeva, se interrogato... Eravamo al congedo, quando papà veniva attratto da un riquadro bellissimo: era una mamma, con il suo bambino; aveva intorno al capo un fazzoletto, colore fucsia, ed i capelli di un bel tiziano... gli occhi, rivolti al cielo, ringraziava il Signore, per quel dono. Stava il riquadro sopra un mobiluccio: riproduceva con altri colori un quadro del Ferruzzi. Papà esclamò: “Che bello!... Chi è l'autore?” Ed Umberto rispose: “Sono io.” Papà: “Come sono entrambi espressivi... Come l'ha fatto?” E lui: “Con i gessetti...” E lo diceva, come se sapesse, che basta poco... “Lo prenda, glielo dono;” papà commosso, lo ringraziava, e gli diceva: “Io non ho parole... ma, veramente vuol donarlo a me?” E lui, Umberto. Non diceva niente: sorrideva soltanto.
dal mio libro: *Uno smeraldo tra l'azzurro*
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