Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 29/10/2018 - 16:26
Non ebbi che dal pianto,
un’ora insieme a te.
Ti sento come brezza
nel cielo del mattin.
Sei l’acqua della fonte,
il sole nel bicchier.
Ma tu, venivi pallida;
sedevi accanto a me.
“Sustĭnes, mater mesta
il sogno dell’amor.”
Ti vidi a quell'altare,
conscia del mio livor:
“Non mi svelate il pianto;
è già disceso in me.”
Ti penso,
mio usignolo,
mio angelo del ciel.
Rivivo il dolce canto,
ti sento sul mio cuor.
Accogli, mater mesta
l’estremo mio desir.
(*) Parla Johann Wolfgang von Goethe.
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