Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 20/01/2020 - 11:57
Dolce babbo perché
mi lasciate quassù
dove nevica tanto
e una casa non ho.
Dolce bimbo, ti dissi,
non ti affligga l’età:
vivi il sogno e il tuo babbo
ti sorride dal ciel.
Io sono il re degli Elfi
ma vivo insieme a te;
vieni, ti porto a spasso
se sogni insieme a me.
Io sono il re degli Elfi;
la casa non ce l’ho…
Vivo del sol nascente
tra guglie e stelle d’or.
Se non dormi, se piangi,
chiedi sempre di me;
fui quell’uomo importante
che non seppe di sè.
Io sono il re degli Elfi;
la casa non ce l’ho
vivo del tuo sorriso
e sempre insieme a te.
** Il poeta J.W. von Goethe, là nell’ambiente nevoso e freddo nel quale fu costretto all’esilio, conosce un bimbetto, orfano di entrambi i genitori. Vorrebbe adottarlo, ma avendo palesato il proprio desiderio viene ancor maggiormente controllato dalle “forze dell’ordine”. Il Poeta cerca di consolare il bambino, dedicandogli le sue ninne nanne. **
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