Scritto da © Giuseppina Iannello - Dom, 23/08/2020 - 12:11
“Perché piangi porticina?”
“Perché presto andrai lontano.”
Nella pioggia settembrina,
gonfio il cuore, pianse piano.
La rivedo tra le cose che
mi furono più care,
quella porticina avorio,
gli occhi volti verso il mare.
La risento a primavera
dopo l'acqua a catinelle:
“Guarda il cielo...
com'è bello...
guarda il prato...
senti il mare?
Quella brezza che ti
avvolge
ti farà certo sognare.”
La rivedo nell'estate
quella porta rosseggiare
quando il sole impallidiva
tra il vigneto ed i rosai.
Ma l'autunno presto venne
e la pioggia fu sottile.
“Porticina, non morire...
tu nascondi qualche cosa.”
“Io ti vedo allontanare
con il treno del mistero;
se ci rivedremo, invero,
non sarà tra queste mura.
Abbi cura dei tuoi sogni,
abbi cura del passato;
resteremo in un afflato
di ricordi e di poesia.”
“Porticina, amica mia,
non vorrei lasciarti; è vero.
Non ti do un arrivederci,
ma nemmeno, sia l'addio.
Del motivo per cui parto,
devi farti una ragione.
Non temere. I genitori
sono gli angeli custodi.
Pensa solo a una promessa;
a una magica stagione
e confida; scrivo il nome
sugli specchi lacrimanti.
Sui cristalli un po' appannati,
scriverò la mia poesia,
porticina, amica mia,
ci vedremo in altra data.”
Pinuccia, 1965
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Inserito da Giuseppina Iannello il Lun, 24/08/2020 - 09:43. #
Inserito da woodenship il Lun, 24/08/2020 - 00:33. #
Inserito da Marina Oddone il Dom, 23/08/2020 - 23:18. #
Grazie Marina & woodenship dei vostri apprezzati commenti.
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Struggente, avvolge nelle spire di un melanconico ed infinito addio con dolcezza e sentimento.
Molto apprezzata
un carobsaluto
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ritornare lasciando piccoli ricordi è sempre difficile ...complimenti un saluto
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