Scritto da © Giuseppina Iannello - Gio, 11/04/2019 - 18:28
“Non tremare così”
disse il Tirreno
nel rivederla pallida
e pensosa.
“Sarà bello ove andrai;
con me convieni.
Ci son
fiori silvestri
e rii canori,
le foreste dilette
delle fate.
Non piangere, perché
mi rivedrai.”
“Sappi… Ben dici,
mio diletto mare,
ma già mi manchi.
Ritornerò.
Ritornerò, se vuoi,
quando rinascerà l’alba
sul mare,
in quell’ultimo dì.”
Così parlò la rondine sparviera,
mentre il suo canto
le strappava il cuore.
Muto salì, fin verso la collina…
S’empì di luce nell’immensità.
Trasecolò, fra quelle ciminiere,
toccò ogni croce.
Si adagiò sul mare.
* * *
“Addio, mar Ionio,
mi sei tanto caro
non ti scordar di me.
Se poi, sul molo,
incontrerai il Poeta,
donagli ancora
un ramoscello azzurro.”
“O tu che parti,
rondine straniera,
non ti stupire…
Piangerò con te.
Sono lo Ionio,
unito all’altro mare;
sarem per sempre,
l’unica vision.
Ti benedico; porta il mio pensiero.
Il mio respiro ti accompagnerà.”
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