Scritto da © Giuseppina Iannello - Dom, 17/03/2019 - 17:48
parla Giovanni Pascoli
Primavera
che vai con la brezza
nel cuor
la rividi a nove anni
nel respiro del mar.
Primavera intrecciava le chiome
tra pensieri di rondini e fior.
Lei traeva da un vecchio scaffale
il regalo più bello.
“Nonna, vedete,
è il dono di papà.
Nonna ascolta la favola bella
che ier sera io scrissi per te:
«C’era all’ombra di
un vecchio castello
una fata, un gigante,
ed un re.»
Dolce nonna
vi vedo pensosa
con i capelli cangianti
nel sol.
Forse pensi alla dolce figliola
che nel pianto,
il suo cuor ti svelò?
O... la mamma!
Forse pensi a me,
che, quasi donna,
la mia morbida treccia
diedi al mar.
La vita è sogno;
leggi, ancora nonna,
per noi in attesa
ancor, l’ultima fiaba.
Presto siam principesse,
e tu dei sogni
sarai regina.
Così dicendo,
piansero i begli occhi,
nell’abitino
tutto rose e veli.
Ti ero daccanto; tu non mi vedevi,
ma domandavi a me teneramente…
Teneramente domandasti: vieni?”
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