Scritto da © Giuseppina Iannello - Dom, 12/11/2017 - 09:12
Mamma è venuta;
nel mio sogno
c'era
la nostalgia degli anni
miei perduti.
Lei mi diceva: Ama
la tua pace...
Ma, Genoveffa,
è qui, ed
è loquace...
Come era allora.
Non dire niente:
è stata troppo sola...
Accoglila:
lascia che giuochi
e la palla rincorra
di puro argento,
lascia che sia
vivace...
E faccia il
salto in lungo,
come prima,
dall'uno,
all'altro armadio.
Non è cambiata:
fa la furba ancora
con la tua tartaruga
perché lei corre...
L'altra va a fatica...
Ma lei non sa
ch'è nella sua natura,
muoversi adagio
e pensa
che sia pigra.
Poi...
Quando finirà
di scorrazzare,
prendila in braccio,
stringila al tuo cuore:
è stata troppo sola...
Non pensare
che non t'abbia pensato.
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