Scritto da © Giuseppina Iannello - Gio, 21/11/2019 - 12:58
Non si uccide chi muore
Socchiusi gli occhi
sento il tuo respiro,
come la brezza che
sospinge i cuori.
Son la farfalla
cui pestarono le ali,
volo più in alto
per morire
ancora.
Cerco nel vento
il fiore che mi hai dato,
l’ultima brezza,
l’ultima bugia.
Perché non c’eri,
perché mi hai lasciata?
Ma sento il bacio,
cosa mi vuoi dire? …
Tesoro, c’ero.
Colsi le tue pene,
il tuo dolore
che fu anche il mio.
Non ti ho lasciata…
E c’è tua madre
che ti vuole dire:
sono con il tuo babbo…
non tremare.
Senza sapere
fosti relegata
perché piangevi
come neve
al sole.
Ma il ritorno dei morti,
segna un’ora,
e un monito assoluto:
<non si uccide chi muore.>
Note esplicative:
1. Le voci parlanti sono quelle dell’Autrice, nonché del poeta Giovanni Pascoli e della mamma dell’autrice.
2. Settembre, 2019
Avevo ricevuto delle sconvolgenti rivelazioni… Cercavo un medico, oppure un
confessore. Non trovando nessuno, composi sulla tastiera telefonica, un numero ambulatoriale. Accorse, a spron battuto un’ambulanza: ne discendeva un falso gentiluomo, il quale, senza scrupolo alcuno, mi conduceva in una struttura di cui mi è estremamente doloroso, pronunciare il nome.
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