Scritto da © Giuseppina Iannello - Ven, 18/08/2017 - 16:43
Dialogo tra J.W von Goethe e la giovane Annette
Che cos'è che nel mesto rintocco,
dolce amore, mi porta da te?
Non fu il tocco del lento orologio,
ma quel pianto di bimba,
sul cuor.
“Han saputo
di me,
che vi vengo a trovar;
mi si addita, dicendo:
non permetterti più!
Non ho amici zelanti
che si degnan di me;
se sorrisi, se ho pianto,
resta ancora un mister.”
Ricomposi il silenzio
per poterti parlar:
“Dolce amore, mi manchi,
ogni giorno di più.
Non fu il tempo,
né l'ebrezza
che mi ricondusse a te,
ma il tuo volto giovinetta,
la tua angelica beltà.
Sei la bimba dei miei sogni,
che, oggi, viene
sol per me.
No, non piangere tesor.
Non sapranno di te,
non sapranno di noi;
non sapranno di me,
che ti vidi passar
come gemma,
al primo sole
che si schiude nel mattin.”
In quel pianto di bambina,
quanto cielo, quanto amor...
* La poesia mi è stata trasmessa da J.W von Goethe.
- I due protagonisti, l'illustre Poeta e la giovine Annette si amano, di un amore sincero e puro. È un afflato misterioso che spinge l'uno nelle braccia dell'altro. Il poeta è anziano rispetto all'innamorata, ma per entrambi, l'amore non ha età.
»
- Blog di Giuseppina Iannello
- 918 letture