Scritto da © Giuseppina Iannello - Mar, 03/03/2015 - 10:36
Frazione...
di una città sul mare?
O della vita?
Ci rivediamo
per la nostalgia
trasecolate, senza
una parola
(loquaci nel silenzio).
La mia valigia?
La portaron via;
l'han rubata
per sempre.
Ma i piedi ignudi
incontrano il tepore
della tua sabbia calda.
A passi lenti vado
silenziosa;
cerco cose lontane.
Ed ecco ricompaiono nel sole
le case bianche,
le verdi persiane,
le logge antiche,
le logge fiorite,
le rose nei giardini,
addormentate.
E all'improvviso
appare casa mia;
entro, mi fermo;
quanta nostalgia!
Un canto dolce
discende nel cuore
certo una fiaba
mi farà sognare;
un libro schiuso
là sul comodino
pensa al destino
di una ragazzina.
Poi mi trovo per via.
Il vento si fa caldo,
sembra un'onda;
scompiglia ad uno ad uno
i miei capelli;
C'è un po' di grigio
tra le chiome spente;
ricorro ad uno specchio
per capire...
Quanti anni sian trascorsi...
Non ottengo risposta;
allora, noi
sull'onda dei ricordi
navighiamo,
(Ti ricordi frazione...?)
C'era una via...
Che non ho più trovato;
fiera scorreva in lineare andare;
io la seguivo; immaginavo sempre
che oltre ci fosse un Paese.
Ero una giovinetta e mi sbagliavo.
Per me non esistevano distanze,
né culture diverse, né frontiere,
ma c'erano per noi simili ai sogni,
solo l'immenso azzurro,
i grandi spazi.
Ora che sono cresciuta,
con nostalgia ripenso
ai tuoi orizzonti
e con dolore ad una via fuggente
che è disparita
discendendo il sole.
Ma perché non esistono confini
quando si hanno vent'anni?!...
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