Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 10/10/2016 - 10:09
Oltre una siepe, il giovane Leopardi
immaginava l'infinito.
La mia nonna, che un po' mi somigliava,
volgea lo sguardo, oltre le colline,
per rivedere, fanciulla,
una città gioiosa,
vetrine colme di balocchi.
La mia mamma, che pur mi somigliava
e che in città, ebbe un po' vissuto,
lasciava nei relax le vie cittadine,
per ritornare al mare, alle colline, ai profumi
d'infanzia, ai prati, dove crescono le viole.
Il mio babbo, guardava oltre il villaggio,
per ritrovare la pace marina e spiagge soleggiate,
aroma di zibibbo, campagne miti,
al sol di maggio.
Ed io, bambina, guardavo oltre una strada
fuggevole, unica, tendente all'infinito,
per ritrovare il tempo che avrei perduto
da donna.
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