Scritto da © Giuseppina Iannello - Gio, 28/02/2013 - 11:03
Dolce mamma,
nel ricordo della pargola al mio cuor,
porterò la lieve gonna,
tra i roseti e gli usignol.
Dolce mamma, nei sei anni,
con quel mugolo nel cuor,
ti rivedo alla scaletta, ma
più spesso al fontanil.
Ti rivedo, mentre canti...
mentre spieghi all'ispettor...
“Girondì, girondà,
dei miei pianti nessuno saprà...
Solo ieri reginetta,
oggi esclusa dai buffet
perché nacqui poveretta,
le scarpine non le ho
girondì, girondà...
non avevo le scarpine, ma il cestino
era per Te.
Non avevo il mio berretto,
ma la gonna, roselline e fior.”
Le compagne, al dì festivo,
mi chiamarono a danzar:
“Presto è l'alba, il giorno viene,
una festa ci sarà.
La maestra, tu non c'eri,
per il saggio ti assegnò,
per il saggio all'Ispettore, che
domani arriverà.
Ero sola, nell'androne... Una
musica parlò: fai un regalo
all'Ispettore, che fra giorni busserà.”
Mi chinavo sul selciato; qualche
fiore vidi ancor...
quattro rose in un bicchiere per la
mia felicità.
Se oggi piangono i miei occhi,
Ispettore, non badar
perché, ieri, andando a scuola, io
lo vidi il tuo paltò.
Eri sobrio... ma pensoso... Forse
Tu pensavi a me,
e mi parve di vedervi, fino all'ultimo
caffè.
Se Voi andaste a quella scuola,
Ispettore, non saprò.
Ma mi dolgono i ginocchi...
alla Scuola non andrò.
Nota
Nella scuola elementare della mia mamma, era giunta voce di una imminente visita dell'Ispettore Pascoli. Era uno scherzo... Ma le maestre e la scolaresca, organizzarono nei preparativi di benvenuto. Alla mia mamma, la maestra aveva assegnato il saggio iniziale... Non si era accorta delle scarpine... Ci teneva, piuttosto, che Ella indossasse l'abitino tutto blu, che mamma le aveva di recente comperato. Non ci fu verso... La mia mammina era affezionata alla sua lieve gonna, tutta roselline e fiori. Non volendo cedere, veniva esclusa dai festeggiamenti.. La visita non ci fu. Ma l'ispettore venne ugualmente a sapere... e accorse in paese per consolare la piccina.
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