Scritto da © Giuseppina Iannello - Lun, 11/09/2017 - 09:43
Dolce mamma
nel ricordo,
con la veste bianca a fior,
ti rivedo alla lucerna
mentre scrivi un biglietin.
Buona sera, a Voi Dottore,
noterete il mio tremor.
Se verrete un'altra volta,
dissipate i miei timor.
Non c'è un angolo di cuore,
che non cerca il
fratelin.
Già stamani, vi ho veduto
pensieroso traversar;
non c'è un angolo di sole
se si addorme
il mio Pierin.
E lui... Pensava
alle barchette rosa,
all'elicriso, rorido d'amor:
“Dammi la mano,
andremo in Paradiso,
ma se tu piangi,
non ti condurrò.”
Cadde il silenzio,
quando, in quella sera,
voi ci diceste l'ultima
illusion: “L'occhio è sereno,
l'alluce non trema;
se fa uno sforzo,
si riprenderà.”
Dolce Pietruccio,
mamma si commuove
nel leggere il biglietto
che le lasciasti.
“Mamma...
Pinuccia,
tra poco andrai alla scuola...
Però, vi dico: vado
da Gesù.
Siate felici;
non vi desolate.
Ritornerò,
soltanto un momentino,
solo per dirvi:
non vi lascerò.”
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