Scritto da © Giuseppina Iannello - Mer, 08/11/2017 - 18:48
Amico dei mie sogni
Tu, mio cugino, avevi
il dolce nome di un angelo
e so che eri buono, gentile,
amabile,
sincero.
Amavi tutti i poeti,
e, sopratutto, Leopardi.
Amavi tutti gli artisti
e, sopratutto, Tiziano,
autore di un dipinto che
nulla ha del profano.
E fosti tu, Gabriele,
a dirmi dell'Amore,
a cogliere anzi tempo,
il mio dolore
e quell'estremo pianto
che ci appartenne.
La scuola, stai dicendo,
a nulla vale,
senza l'amor che vige
e ci accomuna.
Tu non amavi
gli abiti costosi,
solamente le cose,
richiamo alla tua infanzia.
Mi sorprendo a pensarti
mentre dici, solo per contraddirmi:
“Le fate?...
Non esistono...”
Ma incontravo
il tuo sguardo;
si posava sugli oggetti
più cari,
nel magico universo
di Noi,
piccoli eroi.
Poi...
Mi sovviene un giorno,
nel cuore del mattino,
tu mi dicesti pallido:
“Dolce cugina addio.”
Sei andato via in silenzio
mio cugino,
legato al ciel
più che alla terra.
Gabriele,
ti penso.
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