Tra gli origami, amore,
io non ti cercherò
Ché già ti vidi pallido, compreso
in quel sentiero
Non mi lasciar.....
Nella cornice pallida,
Settembre non sei più
ma giaci in una villa
tra le petunie, trapunte in or.
Mi guarda, e non risponde
il muto incantator.
Ricorderò...
Le nuvole, la pioggia
in quel giardin...
Mi desti il fior del pianto:
“Pensa... mi.”
Ricorderò l'incanto...
Stelline intorno a me...
Mi offrivi il fior del vento,
dicendo: “È Libertà.”
No mi lasciar...
Ricordali
quei fiori intorno a me...
Furon spumiglie, veli,
nastrini, stelle nell'azzurrità.
Ricorderò quel calice
quel dì che venni a Te
e dicendo ed ero in lacrime,
domani partirò.
Ma tu,
venivi tenero,
dicendo: “Scriverò.”
Ritornello
Non li lasciar,
ricordali...
Quei fiori intorno a me...
Furono nastri ed onde...
Spumiglie, stelle...
Felicità...
Nota:
Il presente testo è autobiografico; si lega alla mia infanzia. Settembre, suadente mese degli Angeli, è un giovane, che elargisce piogge benefiche e fresche fragranze.
Nel mio splendido lido, Settembre si annunciò ogni anno con miriadi di stelline... Erano le margheritine che, comunemente, si chiamano Settembrine od Astri. Sono fiorellini che accolgono i riflessi del cielo e del mare, infondendo felicità.
- Blog di Giuseppina Iannello
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