Scritto da © Giuseppina Iannello - Mer, 20/02/2013 - 21:57
Primavera alle porte del sogno,
la mia casa, il castello laggiù...
Primavera preludio agli incontri,
Tu giungevi, dolcissimo amor.
Tu giungevi con l'abito turchino,
mi invitavi a sostare con te.
Primavera intrecciava le chiome
che snodavasi al tocco, perché
ogni ciocca accostava parole
che dicean: “Rimani mio amor.”
la mia casa, il castello laggiù...
Primavera preludio agli incontri,
Tu giungevi, dolcissimo amor.
Tu giungevi con l'abito turchino,
mi invitavi a sostare con te.
Primavera intrecciava le chiome
che snodavasi al tocco, perché
ogni ciocca accostava parole
che dicean: “Rimani mio amor.”
Come fu bello quel giorno d'Aprile,
tra i rosignoli e le stelle del mar...
Non c'è un castello per me singolare,
se non tratteggia, il suo volto
da re.
Come fu dolce restare imbambolati,
mentre ogni sguardo parlava da sé,
Noi raccogliemmo le stelle del prato.
Poi ci abbracciammo nell'azzurrità.
Dolce nonna, non farmi le trecce,
che il mio amore potrebbe passar
se li intrecci, non farne un mistero che
digli che adoro i fiori che mi die'.
tra i rosignoli e le stelle del mar...
Non c'è un castello per me singolare,
se non tratteggia, il suo volto
da re.
Come fu dolce restare imbambolati,
mentre ogni sguardo parlava da sé,
Noi raccogliemmo le stelle del prato.
Poi ci abbracciammo nell'azzurrità.
Dolce nonna, non farmi le trecce,
che il mio amore potrebbe passar
se li intrecci, non farne un mistero che
digli che adoro i fiori che mi die'.
* Per questa canzoncina mi sono ispirata a Giovanni Pascoli. *
»
- Blog di Giuseppina Iannello
- 454 letture