Canto del navigante alla Madonnina del porto di Messina | Poesia | Giuseppina Iannello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Canto del navigante alla Madonnina del porto di Messina

Zanclea me paruit nocte
vela fulgentis somnium
nave siderium sporte
pavide naviator.
 
Nos Te praecemur, Virgine,
stillantis luces et albae,
velia Madonna blanca,
veliate viadator.
Videvimur,
salvemini
albicandum diurni.
Confortum dona in onda
fugentis naviator.
 
Videvimur, frangemini
extreme meis dolor;
oporte portum,
arca
exhauste naviator.
 
“Egor coniungor...”
 
Egor coniungor…
Dulces Maestitia Blanca;
oporte pontem, arca
suadentis naviator.
 
*** Traduzione ***
 
Messina mi parve a notte,
vela fulgente dei sogni
nave delle stelle, sporta
ad aiutare il timido navigante.
 
Noi ti preghiamo, Vergine
stillante di luce ed albe.
Veglia Madonna Bianca,
vegliate sul viaggiatore.
Hai visto le mie lacrime,
salvami, te ne prego.
Salvami al biancheggiare
del luminoso giorno.
Dona conforto a quanti
intraprendono un viaggio sul mare,
e forse pentiti, vorrebbero fuggire.
 
Mi vedi:
sto infrangendo
proprio su questo scoglio,
l’estremo mio dolore.
Porta un ponte ed un’arca
all’esausto navigante.
La Madonnina risponde:
“Io vi congiungo.”
Continua il corteo
con le parole della Madonna:
egor coniungor…
Dolce Mestizia Bianca
regala un ponte,
e un nastro
all’ormai persuaso navigante.
 
 
- Il motivo di questo canto, che mi è stato ispirato da G.Pascoli io lo so ma non posso più esternarlo, perché mi manca la voce. Se qualcuno mi vuole aiutare a metterlo in musica può scrivermi. -

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