Scritto da © Giuseppina Iannello - Sab, 10/10/2015 - 14:51
Della nonna paterna
non avevo ricordi;
del nonno, invece, una fotografia.
Ma il fu il nonnino stesso
a dirmi dalla foto: “Socchiudi gli occhi...”
La vidi, la mia nonna,
nell'abito da sposa,
splendenti gli occhi
di lacrime di gioia...
La vidi, come rosa
dal volto delicato;
lucenti i suoi capelli,
lunghissimo il suo velo.
Mi dice il nonno, e con la voce rotta:
“Poi si ammalò;
ma per il suo grande amore,
mi dava cinque figli.
Puoi immaginare il dolore,
mentre si dipartiva...
I pargoletti stretti alla sua gonna,
me, nello strazio.”
Il nonno si interrompe
e poi continua: “Ma ci aiutò una santa
a superarli, quei giorni di tristissimi momenti.
Ti passo ora la nonna,
vuol dirti tante cose...”
“Nipote, sono viva;
proteggo tutti voi
e, spesso vengo con il tuo genitore.
Per me non ci fu il tempo
per un ritratto.
Ma cogli un fiore,
ponilo al Suo fianco.
Ti benedico.
E dimmi per favore le parole
che mi dicesti un dì
nel preesistente...”
- “Siii... mi ricordo:
come sei bella, nonna
e com'è nuova, la bruna treccia
che risplende al sole! … “ -
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