Scritto da © Giuseppina Iannello - Dom, 02/04/2017 - 13:15
Ti ho veduta uscire
dalla scuola,
dare un bacio al mesto
genitor.
“Papà, sei triste?”
“Ho avuto un crampo al piede;
no, non temere...
Domani, ci sarò.
Ma... Se non posso,
ti affido al professore.1
Sii lieta, amore...
Non soffrire più.”
“Addio, scuola,
che forse mi hai veduta...
Se mai ritorno, ti dirò
di me.”
E, ti rividi, socchiudere
il cancello,
solinga, afflitta,
immersa nei pensier.
“Se mai ritorno,
ti dirò il mio sogno,
scuola lontana,
di codesta età;
ma se non posso...
Sfogherò il mio pianto.
Addio, per sempre
balda gioventù.”
La strada corse
per la via fanciulla...
Il tuo singulto,
lo rapiva il mar.
Ero presente...
Non sapevi nulla,
piccola Giugi,
non potevi, tu.
*L'Autrice immagina che a parlare sia Giovanni Pascoli.
1Professore Giovanni Pascoli.
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