Scritto da © Giuseppina Iannello - Mar, 09/09/2014 - 16:42
E tutto scorre...
Come fosse un fiume, volge la vita, lasciando i detriti. L'autunno è triste... Sento il mio respiro venire meno...
Addio, spiaggia... Ti lascio la mia infanzia ed il mio cuore fra cielo e mar proteso, che mancò il suolo alle mie gambe forti, ma indifese.
Mare... Ti penso...
Dietro alle vetrate scende la pioggia... Piange la donna che non fu bambina...
L'ultima volta che ti vidi, mare...
Nel mio silenzio, ti chiesi perdono.
Era il tramonto...
Disparendo il sole,
mostrava il sangue
delle sue ferite.
Era l'ultima volta...
Papà pescava,
perso nell'attesa.
Sulla scogliera
m'apparivi muto
e contavo i minuti...
Forse t'offesi...
Forse non ti amai
perché imploravo:
ritorniamo a casa.
Iginia si rivede sulla riva: ha un vestitino bianco, a fiori rosa... lunghi capelli ondeggiano nel dì crepuscolare. A fior dell'acqua, la piccola mano il ventaglino a fiori avvicinava...
Mi mancherai...
ti porterò nel cuore:
sarai l'azzurro della
mia poesia
dà una carezza al mio
ventaglio a fiori;
lo porterò con me
lungo la via.
Rispose il mare:
io ti ho sempre amata...
e ti perdono
Ritornerai?
Ritornerò:
lo giuro.
*dal mio romanzo: "Uno smeraldo tra l'azzurro"*
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