Scritto da © Giuseppina Iannello - Ven, 22/01/2016 - 09:30
T'ho veduta...
città,
frazione,
giovinezza,
luogo,
come una goccia
tremolante e muta,
come una foto
nella luce fioca
delle candele
e, certamente, antica.
Per le tue strade
ho camminato ancora,
forse cinque minuti
o un quarto d'ora,
e nessuno s'accorse
che ero viva
e in quell'andar
di gente che fluiva
nessuno io riconobbi.
T'ho veduta...
Tra le case ingiallite
e tra le cose
inosservate prima;
tra giardini remoti...
E ti ho sentita...
Come effluvio
di fiori,
come sole,
come piogge gentili
ed argentine voci
nell'aria,
come brezze marine,
come aromi
di fragranze
già note.
E ti ho compresa;
Col cuore di chi parte
ti ho compresa;
di chi ritorna
per vederti solo
per pochi istanti.
E sei per me,
città fantasma, ancora,
dopo mille anni,
lacrima caduta
sul far del vespro,
tremolante, muta.
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