Scritto da © giuseppe pittà - Lun, 28/10/2013 - 18:12
sacro
come cielo interrotto
in un respiro di vento che
uccide
posato a controcanto sul
morbido seno della diavolessa
perfetto d’equilibrio
nella caverna dell’inferno e della
musica
sei tu oggi che sei dolore vero
truccato di morte
bianco come un cerone spesso che
rimanda all’ultimo spettacolo
così mi scorri in queste ore che
abito il pianeta proibito
incredibilmente cullato dalle
onde della marea
in una speranza che cresce di
dolcezza
con in cuore il dono più dolce di
Jane
dalle arti del mio amore a Berlino
nel rumore che cessa improvviso
al solo cenno della nota
accompagnando la certezza della
Poesia
che arriva come uno schiaffo liberatorio
a separare la giusta propensione a
sperimentare la Vita e
dunque la Morte
avevamo ancora un buon margine
vecchio amico di grancassa
tenevamo per mano corde nuove di
Chitarra
il mostro bellissimo delle fughe più lontane
potevamo perfino farcela
perfino comodamente
invece abbiamo dovuto comprendere alcune
altre vibrazioni meccaniche che si
avvicinano di buoni polmoni e fegati invincibili
nei destini che dovrebbero essere in
quasi perfette buone condizioni
in un volo che dovrebbe essere perfettamente liscio
dove costruire un angolo di
più giusta angolazione
in sintonia con un universo che si
avvicina poco e si allontana troppo
girando d’affanni e fuori giri di
Motore
mentre in noi non vi possono esser dubbi sul
fatto che i tremori e i terrori stiano
aumentando
stiamo peggiorando rapidamente
Lou
forse siamo alla fine
qualcuno si strozza con un
“quanto manca?”
urlando per farsi sentire
qualche altro getta sul tavolo di gioco la
Sconfitta
“pochi centimetri”
comprendo solo la tua gioia
vecchio amico di bevute e di
corse nei vuoti e nelle deboli pienezze
“troppo poco” stavolta dici
recitando l’ultima delle tue Poesie
la più magica e colorata
la più dolorosa
la più bella
come cielo interrotto
in un respiro di vento che
uccide
posato a controcanto sul
morbido seno della diavolessa
perfetto d’equilibrio
nella caverna dell’inferno e della
musica
sei tu oggi che sei dolore vero
truccato di morte
bianco come un cerone spesso che
rimanda all’ultimo spettacolo
così mi scorri in queste ore che
abito il pianeta proibito
incredibilmente cullato dalle
onde della marea
in una speranza che cresce di
dolcezza
con in cuore il dono più dolce di
Jane
dalle arti del mio amore a Berlino
nel rumore che cessa improvviso
al solo cenno della nota
accompagnando la certezza della
Poesia
che arriva come uno schiaffo liberatorio
a separare la giusta propensione a
sperimentare la Vita e
dunque la Morte
avevamo ancora un buon margine
vecchio amico di grancassa
tenevamo per mano corde nuove di
Chitarra
il mostro bellissimo delle fughe più lontane
potevamo perfino farcela
perfino comodamente
invece abbiamo dovuto comprendere alcune
altre vibrazioni meccaniche che si
avvicinano di buoni polmoni e fegati invincibili
nei destini che dovrebbero essere in
quasi perfette buone condizioni
in un volo che dovrebbe essere perfettamente liscio
dove costruire un angolo di
più giusta angolazione
in sintonia con un universo che si
avvicina poco e si allontana troppo
girando d’affanni e fuori giri di
Motore
mentre in noi non vi possono esser dubbi sul
fatto che i tremori e i terrori stiano
aumentando
stiamo peggiorando rapidamente
Lou
forse siamo alla fine
qualcuno si strozza con un
“quanto manca?”
urlando per farsi sentire
qualche altro getta sul tavolo di gioco la
Sconfitta
“pochi centimetri”
comprendo solo la tua gioia
vecchio amico di bevute e di
corse nei vuoti e nelle deboli pienezze
“troppo poco” stavolta dici
recitando l’ultima delle tue Poesie
la più magica e colorata
la più dolorosa
la più bella
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