Qualcosa mi fa pensare che il mondo esiste a forza di parole e che il meglio rimane scritto, come inchiodato all'ombra espansa del cielo o meglio puntellato, nelle forme del tempo, dall’intensità di lumini intermittenti di incontenibile coscienza.
Non è opinione peregrina che all’origine della parola vi sia il pensiero e che il pensiero abbia nella parola la sua più consona e necessaria abitazione; così altrettanto valida è l’ipotesi della poesia come anima della filosofia: espressione e dilatazione del suo stesso procedere in avvitamenti e sollievi tra le forme tutte in divenire del sentimento e della intelligenza.
Posto ai limiti della poesia, il pensiero è scovato, coltivato, organizzato, dal genio solo e immenso, dal corpo vivo di scuole o correnti, prolifiche e attratte, nel tempo, dalla medesima attitudine alla riflessione, alla compenetrazione, alla comprensione in ultimo e alla formulazione di illusioni o verità che compongono e attraversano tutta quanta la specie dei sogni, complementari e complici all'agire umano.
Questi procedimenti circolari nel determinare la storia della cultura e delle idee hanno trovato posto nella originalissima realizzazione di questo e-book di Francesco Deiana (Storia della filosofia a sonetti, Matisklo Edizioni nov. 2014, collana “Comete”) che m’è stato chiesto di recensire per i lettori di “Bibbia d’Asfalto” (quadrimestrale di letteratura e arte varia: num. 6 dic. 2015) e al quale non senza imbarazzo m’accingo nella speranza di far torto il meno possibile a un autore senz’altro maturo -ancorché giovane- insegnante torinese di storia e filosofia oltreché poeta di interessanti speranze (che all’impegno poetico ha dedicato un suo personalissimo blog continuamente aggiornato).
La prima impressione è che questo libro è bello perché ha dietro un’idea bella: la storia della filosofia nella inconsueta veste poetica attraverso un percorso che la colloca, con piglio persino ironico, tra le discipline dello scibile, forse la più intimamente compenetrata di sentimento poetico e connessa, diciamo pure impigliata, alla maglia della poesia come a una delle più alte forme della creatività umana. Ma questo attraverso una divertente presentazione per la quale l’autore ci solleva da ogni timore e ci avverte che queste pillole di saggezza, date in sonetto e rivolte ad ogni possibile lettore a prescindere dal grado di cultura, vanno assunte con una precisa posologia e sorrette da una dose incipiente di curiosità vero motore della conoscenza. E se è pur vero che questa confezione non esaurisce la filosofia, certo aiuta a renderla decisamente appetibile giacché è fuor di dubbio che il nostro la indori con l’intelligente leggerezza del saggio che sa come trasmettere anche il minimo spunto di passione e di piacere persino nei temi più ostili e profondi, più complessi del vivere.
Il "saggio", precipuamente poetico, nell'uso ben preciso del metro adottato, appunto il sonetto, (spesso ingessato nella pur volenterosa musicalità conferita esso dalle rime) resta inteso come ipotetico vademecum dal quale partire per un approfondimento o una essenziale immersione -non pedante tuttavia seria- ad una storia della filosofia che procede a gocce in una sequenza di nomi e correnti che hanno determinato lo sviluppo e fatto la storia delle idee nel mondo occidentale.
Dalla Scuola di Mileto a Derridà, passando per Pitagora, Democrito, Socrate, Platone, Aristotele, giù giù fino a Campanella, Vico, Voltaire, Kant, Schopenhauer, kierkegaard, Nietzsche, Benjamin, Sartre,Foucault per citarne solo alcuni, "la storia" è concepita (dopo l'introduzione/raccomandazione già menzionata) in due parti: la prima, appunto, di sessantasei sonetti ciascuno per ogni filosofo o scuola secondo un ordine cronologico d'importanza; la seconda come una sorta di glossario che ripercorre, sull'ordine dei densi endecasillabi, i significati salienti, ricavabili, e i motivi, equipollenti e sostanziali, di quel pensiero filosofico, di quella specifica scuola. Ne viene fuori un’inedita e originale Opera frutto senz’altro di un lavoro paziente e profondo condotto nell’armonia di uno studio vigile e aperto ai molteplici approcci per cui vale la pena complimentarsi, in tutta sincerità, con l’Autore, e avventurarsi, supporto tecnologico alla mano, in questa lettura piacevole, ricca, e nella migliore accezione, anche molto fantasiosa.
Giovanni Perri
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