Scritto da © Giovanni Perri - Ven, 30/06/2017 - 08:55
c'è tanta luce qui adesso, troppa
che non si vede con quanta perizia
il cuore si crepa, come sanguina l'occhio
nel sonno indovino e quanto
profonda è la ferita nell'aria.
Me ne vado per campi dove l'erba è bruna
e sento gli animali che si accoppiano nei sotterfugi
riverberi del giorno:
dovrei restare lì, in una balla di fieno
a galleggiare, nel buio dei millimetri
per sapere del tempo ogni necessità
dire del pane la voce che resta
aspettare il treno che passa
per salutare l'ignoto stupore.
che non si vede con quanta perizia
il cuore si crepa, come sanguina l'occhio
nel sonno indovino e quanto
profonda è la ferita nell'aria.
Me ne vado per campi dove l'erba è bruna
e sento gli animali che si accoppiano nei sotterfugi
riverberi del giorno:
dovrei restare lì, in una balla di fieno
a galleggiare, nel buio dei millimetri
per sapere del tempo ogni necessità
dire del pane la voce che resta
aspettare il treno che passa
per salutare l'ignoto stupore.
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