ecco:
quel tanto che conviene al cuore
fermare un pungolo qualsiasi sotto il naso tirare un nome dalle mani ascoltare l'incessante battito dell'ora
essere pioggia all'imbarco dell'occhio
bastarsi al cielo, dunque: esserci dolcemente nuvola e fianchi tra le parole e le frasi un verso capovolto
mio animo agreste
fianchi e nuvole
spazio nel mio infinito sospeso:
ti vedo allo scoperto di un'idea: vedo il cane che ti lecca le mani salgo alle tue mille voci sento i capelli rami la lunga barba arabeschi volubili incendi e sono a te sempre e mai mia radice aquilone
raccolgo appunti: decifro sento colmo firmo paesaggi:
un appunto sull'uccello migratore
uno sull'uva pronta alla vendemmia
uno su tanto mare
e poi sentieri
a perdersi:
Le mezze ossa scoperte
col tamburo
sulla lingua
a bucare un sud
e farsi compagnia
da soli
i mille volti le volte che li vedo
se fossi almeno poeta
toccassi il suono d'una sillaba rotta
di tanti spazi un treno_viaggiassi_lune_e alberi e alberghi nei corpi della notte queste metafore inutili questi vagoni immensi
ma una spina mi tiene
e nessun occhio
nessuno
la vede
- Blog di Giovanni Perri
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