Scritto da © Ospite di Rosso... - Dom, 30/10/2011 - 16:31
Già è finita, le nuove linee sono cadute
Non contava prepararsi al giorno
Come forzati della vita
E delle sue bellezze
atomiche
Era il fondo, dove la meccanica faceva fiori
Di mare, e la luce diffondeva sale
Scie presenti letali
Nei tentacoli della quiete il tempo schifava
Saluti e smarrimenti, solo più dentro
La prigione s’apre
Alla devozione di nessuno
Se proteggessi il senso dell’assurdo
O mi aggrappassi all’ore smerigliate
L’assurdo
Di un’incontinenza, un animale
Stanco, nell’ora, la stessa
Parlare, danzare, volare
nessuno pensa che la discesa
avrebbe prezzo e sentore
dell’umido, il ridicolo.
Una richiesta poi, della cosa
muta.
Non contava prepararsi al giorno
Come forzati della vita
E delle sue bellezze
atomiche
Era il fondo, dove la meccanica faceva fiori
Di mare, e la luce diffondeva sale
Scie presenti letali
Nei tentacoli della quiete il tempo schifava
Saluti e smarrimenti, solo più dentro
La prigione s’apre
Alla devozione di nessuno
Se proteggessi il senso dell’assurdo
O mi aggrappassi all’ore smerigliate
L’assurdo
Di un’incontinenza, un animale
Stanco, nell’ora, la stessa
Parlare, danzare, volare
nessuno pensa che la discesa
avrebbe prezzo e sentore
dell’umido, il ridicolo.
Una richiesta poi, della cosa
muta.
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