Scritto da © Gerardina - Mer, 26/02/2014 - 21:16
Abbasso gli occhi
a quel dolore
che fa proprio
il nome mio.
Cerchi di fumo
da infilare alle dita
e rompere in silenzio
quella mancanza di sorriso
come fossero
bolle di sapone.
Da bambina,
alcune si ostinavano
a resistere al contatto.
Volavano e volevano
vivere e salire
ridevano di me,
che non le distruggevo.
Fa così,
quel groppo alla gola
che non scende.
Inghiotto pane
dal sapore delle noci
e godo dell'attimo
che il palato vive
amato dall'aroma
tiepido e profumato.
Conforto,
in mancanza della mano
che ti sfiora
e nella solitudine,
potresti afferrare
ogni voce
...
basta che
non faccia un nome.
a quel dolore
che fa proprio
il nome mio.
Cerchi di fumo
da infilare alle dita
e rompere in silenzio
quella mancanza di sorriso
come fossero
bolle di sapone.
Da bambina,
alcune si ostinavano
a resistere al contatto.
Volavano e volevano
vivere e salire
ridevano di me,
che non le distruggevo.
Fa così,
quel groppo alla gola
che non scende.
Inghiotto pane
dal sapore delle noci
e godo dell'attimo
che il palato vive
amato dall'aroma
tiepido e profumato.
Conforto,
in mancanza della mano
che ti sfiora
e nella solitudine,
potresti afferrare
ogni voce
...
basta che
non faccia un nome.
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