Scritto da © Franco Pucci - Mer, 09/04/2014 - 15:34
Ora che ho liberato le mani e il cuore dalle spine
che l’intrico di rovi ha inflitto le sue ultime ferite
che il nostro claudicare ha nascosto le incertezze
e lacrime di mare hanno riarso cicatrici antiche…
…ora, che farò ora?
Non puoi rispondermi sconosciuto, selvatico fiore.
Che ne sai tu di notti perse ad infilar rime precarie
di parole amare per cancellare dolci intemperanze
e preghiere fioche come lumini palpitanti al vento?
Potrei scrivere una storia, la nostra. È importante.
Allora darei risposta a questa innata inquietudine
direi come stanotte sul poggiolo tu sia sbocciato
mentre recitavo al vento e soffocavo le fiammelle…
…ma questa è un’altra storia.
che il nostro claudicare ha nascosto le incertezze
e lacrime di mare hanno riarso cicatrici antiche…
…ora, che farò ora?
Non puoi rispondermi sconosciuto, selvatico fiore.
Che ne sai tu di notti perse ad infilar rime precarie
di parole amare per cancellare dolci intemperanze
e preghiere fioche come lumini palpitanti al vento?
Potrei scrivere una storia, la nostra. È importante.
Allora darei risposta a questa innata inquietudine
direi come stanotte sul poggiolo tu sia sbocciato
mentre recitavo al vento e soffocavo le fiammelle…
…ma questa è un’altra storia.
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