Scritto da © Franco Pucci - Sab, 09/01/2016 - 16:50
In quel tempo, quando per essere felici
bastavano solo due dita di cielo -rubate-
affacciati sulla terrazza della mansarda.
(in quel tempo quando si sconoscevano
i graffi che gli artigli della vita regalano)
Di quel tempo -vita mia- che è rimasto
se non il tenero sorriso del tuo sguardo
che mente serenità per non spaurirmi?
(c’è ancora quella piccola mansarda, sai
sulle nostre labbra nel contarci gli anni)
Oggi che audace mi sporgo dal poggiolo
vorrei poter rubare due dita di cielo, ma
ho solo questi versi, pochi graffi nel buio.
(vicino all’edera anarchica sul davanzale
potrei coltivare fiori d’azzurra speranza)
In quel tempo, di quel tempo, oggi ho te.
bastavano solo due dita di cielo -rubate-
affacciati sulla terrazza della mansarda.
(in quel tempo quando si sconoscevano
i graffi che gli artigli della vita regalano)
Di quel tempo -vita mia- che è rimasto
se non il tenero sorriso del tuo sguardo
che mente serenità per non spaurirmi?
(c’è ancora quella piccola mansarda, sai
sulle nostre labbra nel contarci gli anni)
Oggi che audace mi sporgo dal poggiolo
vorrei poter rubare due dita di cielo, ma
ho solo questi versi, pochi graffi nel buio.
(vicino all’edera anarchica sul davanzale
potrei coltivare fiori d’azzurra speranza)
In quel tempo, di quel tempo, oggi ho te.
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