Scritto da © Franco Pucci - Dom, 22/11/2015 - 12:08
Ma quanti gradini hanno le scale del cielo?
Guardo il soffitto e l’azzurro sbianca l’intonaco
lo stanzone è scrostato come l’anima che urla.
Non c’è dolore compagno allo strazio del cuore
gemello alla contezza che quando tutto finirà
dovrò salire quella scala mozza fiato -ne avrò?-
Ma quanti gradini hanno le scale del cielo!
Ho perso il conto mentre abbraccio i tuoi occhi
stanotte il tuo respiro -la tua tenerezza- è il mio.
Piove -acqua su acqua- il sogno scivola piano
e dondola beffardo sul canale, mi canzona.
Non ho stivali acconci per salire quei gradini.
Sorridi, contarli è esercizio inutile. Non ora.
Guardo il soffitto e l’azzurro sbianca l’intonaco
lo stanzone è scrostato come l’anima che urla.
Non c’è dolore compagno allo strazio del cuore
gemello alla contezza che quando tutto finirà
dovrò salire quella scala mozza fiato -ne avrò?-
Ma quanti gradini hanno le scale del cielo!
Ho perso il conto mentre abbraccio i tuoi occhi
stanotte il tuo respiro -la tua tenerezza- è il mio.
Piove -acqua su acqua- il sogno scivola piano
e dondola beffardo sul canale, mi canzona.
Non ho stivali acconci per salire quei gradini.
Sorridi, contarli è esercizio inutile. Non ora.
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