Scritto da © Franco Pucci - Mer, 04/02/2015 - 07:40
Erano piombo colato le parole
di questo sapeva la carta del giornale.
Erano panini figli del dopoguerra
di questo sapeva l’impronta del salame.
Erano scarpe di gomma bastarda
di questo sapevano i salti sul linoleum.
Erano mattoni e gessetto sul muro
di questo sapeva il campetto di calcio.
Ed erano frutti di bosco d’acerbo sole
il gusto dei baci rubati a gote porporine.
Sì, ricordi. Ancora e ancora ne parlerei
-a te che il forno d’acciaio del progresso
ha tolto il gusto mortificandoti le scelte-
con una password il desco del fast-food
ha incartato di vento il sapore della vita.
No, non mi arrendo all’afasia del palato.
di questo sapeva la carta del giornale.
Erano panini figli del dopoguerra
di questo sapeva l’impronta del salame.
Erano scarpe di gomma bastarda
di questo sapevano i salti sul linoleum.
Erano mattoni e gessetto sul muro
di questo sapeva il campetto di calcio.
Ed erano frutti di bosco d’acerbo sole
il gusto dei baci rubati a gote porporine.
Sì, ricordi. Ancora e ancora ne parlerei
-a te che il forno d’acciaio del progresso
ha tolto il gusto mortificandoti le scelte-
con una password il desco del fast-food
ha incartato di vento il sapore della vita.
No, non mi arrendo all’afasia del palato.
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