Scritto da © Franco Pucci - Ven, 20/05/2016 - 12:38
E mi fermai in quell’intervallo di tempo sospeso
che colora il giorno prima che la coltre della notte
spudorata scoprisse le gambe diafane della luna.
Fu il rossore delle mie gote ancora implumi
a imporre materna tenerezza al suo sguardo?
E mi ritrovai di colpo a sognare altri tempi sospesi,
altre terre di mezzo, altri tratturi da percorrere
-lesto- prima che giungesse la stagione della neve.
Ora che sono al traguardo, ora che di crepuscolo
ho colorato le vesti, che sorrido al volgermi indietro,
mi accoccolo in questo ventre materno e galleggio
nel liquido amniotico che il tempo mi sta regalando.
Da qui ti scrivo e scolpisco queste parole nel foglio
antiche parole abusate, violate -sconosciute ai più-
leggile ora che la coltre della notte non oscura la via
le ritroverai come erme, tutore del tuo cammino.
Ascolterò i tuoi passi battere nel mio petto, lassù
e in quell’intervallo di tempo sospeso ti aspetterò.
-al crepuscolo la fiamma è brace inestinguibile-
Ma l’attesa spacca il cuore.
che colora il giorno prima che la coltre della notte
spudorata scoprisse le gambe diafane della luna.
Fu il rossore delle mie gote ancora implumi
a imporre materna tenerezza al suo sguardo?
E mi ritrovai di colpo a sognare altri tempi sospesi,
altre terre di mezzo, altri tratturi da percorrere
-lesto- prima che giungesse la stagione della neve.
Ora che sono al traguardo, ora che di crepuscolo
ho colorato le vesti, che sorrido al volgermi indietro,
mi accoccolo in questo ventre materno e galleggio
nel liquido amniotico che il tempo mi sta regalando.
Da qui ti scrivo e scolpisco queste parole nel foglio
antiche parole abusate, violate -sconosciute ai più-
leggile ora che la coltre della notte non oscura la via
le ritroverai come erme, tutore del tuo cammino.
Ascolterò i tuoi passi battere nel mio petto, lassù
e in quell’intervallo di tempo sospeso ti aspetterò.
-al crepuscolo la fiamma è brace inestinguibile-
Ma l’attesa spacca il cuore.
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