Scritto da © Franco Pucci - Gio, 28/02/2013 - 16:34
Non voglio essere stanco profeta
-dietro una vetrina ora in frantumi-
tra i cocci ho raccolto pietre e sputi
inviti a tornar errante sulle rime.
Non ascolterò il richiamo che giunge
-pare irresistibile canto di sirene-
"muoia Sansone con tutti i Filistei"
quasi la patria fosse cinta come Gerico.
Non risponderò al fascino incantatore
-il nuovo verbo è assiso tra le nuvole-
tornerò a scrivere sogni dietro i vetri
chiuderò i battenti dell'anima inquieta.
[un corteo di fantasmi ora danza la giava
-le rovine han sotterrato anche le sirene-
l'irresistibile fascino delle macerie ha vinto
il vento del deserto sarà voce del silenzio]
Incubo nel sogno di un equinozio precoce.
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